Dialogo fra Uomini e Popoli

La Stagione 2024/25 di No'hma


No'hma

Dopo la stagione 2023/24 In viaggio, preceduta dalla stagione 2022/2023 Tutti insieme possiamo, il titolo scelto per la stagione 2024/2025 è Dialogo fra Uomini e Popoli. Per noi di No’hma questo si traduce in un dialogo tra civiltà e culture, con rispetto e comprensione reciproca. Il dialogo diviene forza trainante di sviluppo, mezzo per condurre tutti insieme una vita non solo materiale, ma anche intellettuale, emotiva, morale e spirituale più ricca e armoniosa. 

Manifesto & Catalogo

Manifesto 2024/25
MANIFESTO
XVII Stagione Dialogo fra Uomini e Popoli
No’hma ed il suo Premio Internazionale ci aiutano a coltivare, cercando insieme a noi, pellegrini della cultura, una terza, nuova parola, che ha il colore della speranza.
Che la sfida cominci, allora.
Catalogo No'hma 24/25
CATALOGO
XVII Stagione Dialogo fra Uomini e Popoli
“Le parole sembrano oggi abusate e senza reale significato. Una sola però è ancora capace di restituirci una umanità armonica: essa è il dialogo, il ponte comune per la comprensione reciproca”.

connessioni, relazioni, visioni, incontri

Testimonianza di Claudio Affinito Compagnia Enzo Moscato - Napoli 2024

“Una mattina di dieci anni fa fummo invitati, Enzo ed io, per un sopralluogo al Teatro No’hma.
Avevamo il treno per Napoli.
Fu un passaggio veloce ma fulminante.
Entrammo cinque minuti, ma come se non fossimo mai più usciti. Perché? Perché lì si realizzavano tutte le attese e le speranze di chi prova a fare dell’arte la propria ragione di vita e sostentamento.
Il teatro nel teatro.
Teresa e Livia.
Livia e Teresa.
Passione e Sentimento.
Accoglienza. Protezione.
Sentire, in piena libertà, la tutela del proprio lavoro; tutela applicata all’organizzatore, alla creazione ma, soprattutto, all’amore.
Soltanto da un gesto d’amore poteva scaturire la realtà No’hma. Ed ognuno che ha avuto la fortuna di entrarci ha vissuto quest’esperienza.
L’ufficio di Livia e il camerino di Teresa sono due poli di un campo magnetico affettivo e creativo e tutto ciò che è al suo centro, pubblico, spettacolo, palco, teatro, è Vita.
Vita nostra.
Vita d’artista.
Vita che passa e se ne va.
Le cose belle vivono e restano dentro di noi.
Lo Spazio Teatro No’hma Teresa Pomodoro è tutto questo e chi, come la Compagnia Enzo Moscato,
ha avuto la fortuna di viverlo in questi anni, ne porta
per sempre nel cuore il sentimento di qualcosa di unico
e irripetibile. L’arte è educazione, cultura, scoperta, l’unica cosa che si avvicina alla perfezione, l’unica strada per Dio, forse, per l’eternità; per noi, guitti di quest’epoca, il Teatro No’hma ha rappresentato e rappresenta la propria casa dell’anima.
Per la buona pace degli altri.
Con amore e gratitudine”.
                                                                                               Claudio Affinito

Testimonianza di Giuseppe Affinito Napoli 2024

“No’hma, il teatro. Via Orcagna, all’angolo, un vicolo tra i vicoli. Non Napoli stavolta, ma Milano. Milano, Piola, l’edicola e i fiorai, il bar di fronte e qualche tram, Milano che ci torni ed ogni volta ritrovi una formula e uno stupore. La dolcezza e l’accoglienza della Presidente col suo sguardo impeccabile e lungimirante, uno staff disponibile e premuroso, le opere di Arnaldo, il profumo della carta buona, il giardino coi limoni e le rose, un sapore di famiglia. Ogni anno ed ogni evento che mi hanno con fortuna regalato il ritorno allo Spazio Teatro No’hma, qualcosa di bello è successo, qualcosa è diventato ricordo, tesoro, sedimento. Sarà stata la sacralità con la quale sembra viversi e farsi vivere il Teatro tra quelle mura, sarà stata la presenza sempre così ardita di un pubblico vicino, caloroso, attento, la delicatezza con cui si maneggiano gli attori e i loro bisogni o l’eccitazione che sembra rifrangersi di persona in persona, dilagare per le strade in uno spazio-tempo così unico e inconfondibile... io non lo so. So che questo Teatro ha avuto la generosità di ospitare assiduamente un Maestro della scena quale Enzo Moscato, mettendo in moto un meccanismo, quasi una danza, di amore e conoscenza, che nelle stagioni si è trasformato, accelerando, espandendosi, contraendosi, fino al mio personalissimo debutto nel marzo scorso con il monologo Rubedo. La signora Pomodoro mi ha fatto un dono indimenticabile. Non solo permettendomi di esibirmi di fronte a lei in una sala gremitissima di persone, con i ricordi fantasmatici di Enzo e di Teresa che lambivano i nostri cuori. Ma soprattutto perché credo - e spero di assumermi a ragion veduta questa dolce credenza - che mi abbia “visto”. La vista, quella che ci insegna Tiresia, è qualcosa di definitivo, di capitale. Significa essere attraversati, essere individuati, riconosciuti nella propria essenza, nelle proprie armi. Spero di non sbagliarmi, cara Livia, e di poter continuare a ricambiare il tuo sguardo”.
                                                                                              Giuseppe Affinito 

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20131 Milano (IT)
via Orcagna 2


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Phone: +39 02 45485085

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